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venerdì 23 novembre 2012

La parola del giorno è stupèndi


Stupèndi – in questo caso gerundio del verbo stupai che in sardo campidanese significa stappare, scoperchiare, sgombrare per render pervio un passaggio ostruito da qualcosa, in altri casi può indicare la fuoriuscita velocissima di qualcuno o qualcosa che da un interno sguscia verso l'esterno. Esempi: Stupendiminci ses ca benis dogna dì a mi domandai su chi no tengiu? - Maria sciacua is tassas e stupa sa carrafina de su binu nodiu ca cumbidaus is picciocus. Bisognerà prestare però molta attenzione a questo gerundio un po particolare in quanto potrebbe generare confusione con l'aggettivo della lingua Italiana “stupendo” come successe tanti anni fa in una scuola elementare di un paese del medio campidano, quando l'insegnante chiese alla scolaresca scrivesse degli esempi dell'aggettivo “stupendo” sul quaderno, cosi che un allievo scrisse con grande sicurezza: ieri mentre pascolavo gli ebrei ho visto una lepre stupendo velocissima dalla tana. 

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